SEI SICURO CHE IL DOLORE CHE HAI ALLA SCHIENA NON POSSA AVERE CONSEGUENZE ANCHE GRAVI?

SEI SICURO CHE IL DOLORE CHE HAI ALLA SCHIENA NON POSSA AVERE CONSEGUENZE ANCHE GRAVI?
SEI SICURO CHE IL DOLORE CHE HAI ALLA SCHIENA NON POSSA AVERE CONSEGUENZE ANCHE GRAVI?
 
Sono Sergio Boni, sono insegnante di educazione fisica.
 
Quando avevo 27 anni insegnavo a scuola e, mentre facevo una partita a calcetto con i miei alunni, facendo un movimento in torsione, sentii una fitta acuta nella schiena come un colpo.
Il dolore durò qualche giorno, accompagnato da un fastidioso formicolio al piede destro.
 
Dopo qualche giorno  improvvisamente il dolore passò, e fu  allora che mi accorsi che non riuscivo più a muovere le dita dei piedi e che non  avevo sensibilità nella punta del piede.
 
Iniziai il percorso diagnostico e fu  riscontrata la rottura del disco e un ernia espulsa tra le L4 - L5 con deficit motorio al piede destro.
 
 Avevo aperto la mia prima palestra da solo due anni, e i luminari che mi avevano visitato mi avevano detto che la mia ernia non era operabile, che dovevo cambiare stile di vita, scordarmi gli sport, e il lavoro che facevo in palestra.
 
Solo il Medico Sportivo con cui collaboravo mi disse: “ Ho avuto buoni riscontri dalla Chiroterapia, perché non provi .. tanto peggio di così…”
 
All’epoca Messerman (oggi responsabile di Milan Lab) aveva lo studio  a Empoli quindi andai da lui, e dopo avermi visitato mi disse che mi avrebbe fatto recuperare l’uso del piede.
 
Ero molto allenato, e lui mi disse che questo mi avrebbe sicuramente facilitato nel raggiungimento del risultato,  infatti in sole 3 sedute riacquistai l’uso del piede e Messerman
mi congedò dicendomi che lui aveva fatto il suo.
 
Infatti aveva fatto rientrare l’ernia e di questo ne ero veramente grato, ma restava il fatto che ogni tanto mi bloccavo con colpi della strega veramente debilitanti. Mi aveva risolto l’effetto ma la causa persisteva.
 
Io intanto non avevo chiuso la palestra, anzi cominciai a studiare su di me vari esercizi che mi facessero stare meglio, creai il mio protocollo per lavorare sulla causa del mio mal dischiena e inventai anche una manovra per sbolccarmi durante i colpi della strega: protocollo e manovra che insegnavo anche ai miei allievi in palestra e che loro, a loro volta, insegnavano ai loro amici… tutto con grandi risultati.
 
 
Poi nel 1998 passai dalla palestra che conducevo personalmente, ad aprire una struttura più grande, sala attrezzi grande, 2 sale corsi, con piscina estiva e quindi cominciai ad avere degli isruttori che mi sostituivano in sala, mentre io dedicavo parte del mio tempo a diventare un imprenditore.
 
Fu allora che acquistai gli strumenti che trovavo sul mercato che mi aiutassero a facilitare l’applicazione delle mie tecniche  e codificare il lavoro posturale affinchè i miei istruttori, che non avevano problemi di schiena, imparassero a gestire le persone con il mal di schiena in senza dover improvvisare e in sicurezza.
Su queste strumenti  ampliai  il mio protocollo integrandolo con le tecniche respiratorie e di training mentale che applicavo nell’apnea.
 
Fatto sta che il protocollo da me ideato dava veramente tanti successi, i corsi di gruppo erano sempre sold-out e potevo aiutare perone di tutte le età.
 
Nel 2005 il mio infissista venne in palestra, aveva un mal di schiena che non gli permetteva più di giocare a calcetto. Iniziò il mio percorso schiena e presto potè scordarsi del mal di schiena.
 
Fu così contento del risultato che cominciò a raccontare a tutti i suoi amici la sua esperienza.
 
Portò tante persone che come lui ebbero ottimi risultati poi un giorno mi disse che avrebbe portato un suo amico per vedere se potevo aiutarlo, che era un caso particolare.
 
Non m i spiegò altro, così rimasi scioccato quando vidi arrivare questo ragazzo di circa 40 anni, deambulando con difficoltà appoggato al bastone.
 
Ci accomodammo nel mio ufficio, e cominciai a chiedergli cosa si sentiva e come era successo e quello che mi raccontò mi segnò cosi’ tanto che tutto quello che ho fatto dopo è stato affinchè questo non succedesse più a nessuno!!
 
Lui giocava a calcetto con il mio infissista, un ragazzo tosto di quelli che non si lamentano mai, neanche quando subiscono brutti falli.
 
Aveva cominciato a sentire dolore alla schiena  e il dottore lo aveva mandato a fare una risonanza.
 
Con la risonanza era andato da un medico ortopedico che gli aveva detto che aveva un ernia… di non giocare più a calcetto.
 
Non gli aveva detto come doveva comportarsi con un ernia cosa doveva fare e cosa non doveva fare.
 
Quindi lui tornò alla sua vita e quando sentiva dolore cercava di non farci caso.
 
Una mattina mentre spostava dei vasi di fiori grandi sentì una fitta alla schiena…. Quello che successe li per li poi non lo so bene, so solo che si ruppe il disco, e rompendosi recise una terminazione nervosa…. Controllo degli sfinteri perso e difficoltà di deambulazione
 
 Fu così che arrivò da me, ovviamente io non potei fare nulla per il suo problema, un nervo quando è reciso non si recupera e così a 40 anni doveva usare il pannolone e non riusciva a camminare senza bastone….
 
Bastava che qualcuno prima di quel giorno gli avesse detto quello che non doveva fare o come muovere il suo corpo in sicurezza, o avesse iniziato un percorso per lavorare sulla causa della sua ernia, e tutto quello che ne seguì non sarebbe successo.
 
 
Se già ero motivato a ceare sistemi per aiutare le persone nella gestione della loro schiena, questa è stato una delle esperienze che mi hanno reso determinato a creare la wellbacksystem, quello che avevo trovato sul mercato era a terra, non tutte le persone riuscivano ad accedervi, le persone più pesanti e voluminose non ci satavano comodi e questo rallentava i processi di miglioramento inoltre  tutti quando si rialzavano perdevano una buona parte dei risultati.
 
Infatti nel crearla  l’ho pensata di facile accesso, comoda, piacevole da usare e gradevole da tenere anche in casa, in modo che più persone possibili  potessero usarla e potessero avere un ausilio per prevenire cose come quelle successe a quel ragazzo.
 
Ed è questo che mi motiva a continuare a studiare sulle mie panche sistemi sempre più innovativi e le rendano sempre più performanti.
 
L’idea di fare esercizi di tonificazione dalla posizione decompensata è estremamente risolutiva, senza stabilizzare la postura acquisita quando si torna in piedi la forza di gravità riavvicina le vertebre. L’unico modo per contrastare questo effetto è avere i muscoli tonici che fungano da sostegno per le vertebre, soprattutto nella zona lombare dove non ci sono altre strutture ossee che possano venire in aiuto!
 
… Come sta la mia schiena? Nelle varie visite fatte all’epoca avevo scoperto che la mia schiena  aveva subito la verticalizzazione del rachide. Ho fatto per diversi anni dall’adolescenza ai 20 lancio del peso e del disco; i carichi che ci facevano fare durante gli allenamenti mi hanno portato ad avere questa modifica strutturale nel rachide,  da cui non si guarisce.
 
 Io sono il primo utilizzatore della Wellbacksystem, da quando l’ho creata, la mia schiena sta molto meglio, ovvio devo fare anche attenzione a quei movimenti “non idonei” che facciamo senza pensarci, ma soprattutto allenarmi sulla WBS e la trazione motorizzata sono state, tra le mie creazioni, quelle che mi danno più beneficio.
 
 
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